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- Cena "Back to Back" al Pomiroeu di Seregno.
Il 27 novembre 2024, il ristorante Pomiroeu di Seregno ha ospitato una serata culinaria eccezionale, parte del ciclo "Back to Back" ideato dallo chef Giancarlo Morelli per celebrare i 30 anni del locale. In questa occasione, Morelli ha collaborato con Valeria Margherita Mosca, bio-ricercatrice e chef specializzata nel foraging, offrendo agli ospiti un'esperienza gastronomica unica. Il menu della serata ha messo in risalto ingredienti selvatici e tecniche di raccolta sostenibili, riflettendo la filosofia di Mosca e l'approccio innovativo di Morelli. I piatti proposti hanno combinato sapientemente sapori autentici e creatività culinaria, portando i commensali in un viaggio sensoriale attraverso la natura. Questa cena ha rappresentato l'ultimo appuntamento del progetto "Back to Back", che ha visto Morelli affiancato da otto chef donne di spicco del panorama gastronomico italiano. L'iniziativa ha sottolineato l'importanza della collaborazione e della valorizzazione del talento femminile in cucina, offrendo serate all'insegna della condivisione e dell'innovazione. La partecipazione di Valeria Margherita Mosca di Wooding lab e Eat Your Habitat ha aggiunto un valore speciale all'evento, riportando l'attenzione sulle origini della cucina e sull'importanza della sostenibilità alimentare. Il Pomiroeu, il cui nome deriva dalla parola "mela" in dialetto locale, ha così celebrato le sue radici attraverso una serata che ha unito tradizione e modernità. Per ulteriori informazioni sulle iniziative del ristorante Pomiroeu e sugli eventi futuri, è possibile visitare il sito ufficiale .
- Eat Your Habitat per Canada Goose
Abbiamo avuto il privilegio di curare un catering esclusivo all’interno dello store #CanadaGoose di Milano in Via della Spiga, un evento che ha combinato eleganza, innovazione e rispetto per l’ambiente. Abbiamo avuto il privilegio di curare un catering esclusivo all’interno dello store #CanadaGoose di Milano in Via della Spiga, un evento che ha combinato eleganza, innovazione e rispetto per l’ambiente. Sono stati serviti cocktail creati con ingredienti raccolti in natura utilizzando la tecnica biogenerativa, un approccio che non solo preserva l’ambiente ma contribuisce attivamente a riequilibrare gli ecosistemi, contrastando il proliferare di specie invasive e ripristinando la biodiversità. Il menù proposto ha unito ricette contemporanee a pratiche di trasformazione alimentare antiche, celebrando il legame tra tradizione e innovazione. Ogni piatto è stato pensato per offrire un’esperienza raffinata e consapevole. L’evento non è stato solo un momento conviviale, ma anche un’occasione per riflettere su come la gastronomia possa diventare uno strumento di cambiamento positivo. Un esempio di come il lusso possa integrarsi con una visione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Ringraziamo #CanadaGoose per averci accolti in una location così iconica e per aver condiviso l’impegno verso valori di autenticità e innovazione.
- Una notte al Museo. Eat Your Habitat al Muse di Trento.
Immaginate questo: una notte al museo, ma senza Ben Stiller e le sue creature animate ma con il silenzio che racconta storie di natura e biodiversità, il tutto accompagnato da una cena esclusiva per presentare il nuovo direttore, lo staff e gli sponsor del museo. Il bellissimo MUSE Museo delle Scienze di Trento e EatYourHabitat si uniscono per un’esperienza unica, immersi in un’atmosfera che ha risvegliato i sensi e fa riflettere sulla biodiversità botanica. Cosa ha reso speciale questa serata? Non è stata solo l'emozione di trovarsi tra le meraviglie del museo a porte chiuse. Abbiamo potuto il connubio perfetto tra conoscenza e sapore: piatti ispirati alla natura, realizzati per farci sentire parte di un ecosistema ricco e prezioso, come una passeggiata culinaria nella nostra biodiversità. Abbiamo servito una cena che non è solo un pasto, ma una riflessione – con ogni portata, un invito a riconnettersi con la natura e ad apprezzare la diversità che ci circonda e ci nutre. Eat Your Habitat non è solo catering sostenibile: è un progetto che collega le persone alla natura, ovunque ci si trovi, anche nel cuore di un bellissimo museo come il MUSE. www.eatyourhabitat.it www.muse.it
- Sostenibilità a tavola. Quando un catering diventa davvero sostenibile .
Un catering sostenibile non è solo una scelta di tendenza: è un impegno concreto verso l’ambiente e la società, che richiede attenzione in ogni dettaglio. Oggi, gli eventi non sono più solo un momento conviviale, ma diventano vere e proprie occasioni per mostrare come l’industria alimentare possa ridurre il proprio impatto. Vediamo, quindi, come un catering possa definirsi sostenibile, partendo dagli ingredienti, passando per la gestione dei rifiuti e delle risorse, fino all’attenzione per il sociale. Per garantire un approccio sostenibile, è fondamentale partire dalla selezione degli ingredienti. Scegliere prodotti selvatici raccolti in un territorio vicino e incontaminato, locali e di stagione non solo esalta i sapori naturali degli alimenti, ma contribuisce a ridurre le emissioni legate al trasporto. Un ingrediente che proviene dalla stessa regione dell’evento ha, infatti, un’impronta di carbonio minore rispetto a uno importato da altre zone. Oltre a questo, prediligere prodotti selvatici significa evitare coltivazioni che includono pesticidi e fertilizzanti chimici, proteggendo il suolo e la biodiversità. Per garantire una trasparenza ancora maggiore, un catering sostenibile può includere prodotti coltivati certificati, come quelli con etichette Fair Trade o MSC (Marine Stewardship Council) per il pesce, assicurandosi così che dietro ogni ingrediente ci sia un impegno concreto verso l’ambiente e le comunità. La gestione dei rifiuti è un altro pilastro della sostenibilità. Ridurre gli scarti alimentari diventa una priorità, pianificando con cura le quantità necessarie e utilizzando ogni parte degli ingredienti, un approccio che porta anche a creazioni gastronomiche originali e creative. In caso di avanzi, il compostaggio può trasformare gli scarti in una risorsa preziosa, restituendo alla terra ciò che la cucina non ha utilizzato. Inoltre, il riciclo e l’uso di imballaggi compostabili o biodegradabili evitano che piatti, posate e contenitori si trasformino in rifiuti a lunga permanenza. Questo si traduce in un’esperienza all’insegna della sostenibilità anche per gli ospiti, che possono consumare i propri pasti sapendo di non contribuire a produrre sprechi. Un ulteriore aspetto ambientale riguarda l’uso dell’energia. Prediligere l’energia rinnovabile per alimentare attrezzature da cucina, come fornelli e frigoriferi, è un passo essenziale per ridurre l’impronta ecologica. Allo stesso modo, la logistica del trasporto può fare la differenza: l’utilizzo di veicoli elettrici o a basse emissioni per il trasporto del cibo rappresenta una scelta responsabile. A ciò si aggiunge l’importanza di utilizzare imballaggi sostenibili, eliminando completamente la plastica monouso e preferendo materiali biodegradabili o riutilizzabili, trasformando così il catering in un’opzione “zero plastica”. Ma un catering sostenibile non riguarda solo l’ambiente. Anche il lato sociale è cruciale, a partire dalle condizioni di lavoro. Garantire al personale un ambiente di lavoro sicuro, rispettoso e con salari equi è fondamentale, così come offrire una formazione continua sulle pratiche sostenibili. Inoltre, un catering sostenibile dovrebbe promuovere il sostegno alle comunità locali: lavorare con fornitori e produttori del territorio contribuisce all’economia locale, creando benefici reali per la comunità. Questa scelta non solo garantisce prodotti freschi e di qualità, ma costruisce anche un circuito virtuoso in cui la filiera corta rappresenta un valore aggiunto. L’inclusività è un altro valore essenziale. Un catering sostenibile pensa a menu che possano adattarsi alle esigenze più diverse, offrendo opzioni vegetariane, vegane, senza glutine o senza lattosio, affinché tutti gli ospiti possano sentirsi accolti e rispettati. Anche l’accessibilità dell’evento, con strutture che possano ospitare persone con disabilità, fa parte di una visione olistica della sostenibilità, che abbraccia e valorizza ogni individuo. Uno dei compiti di un catering sostenibile è anche quello di educare e sensibilizzare. Informare i clienti sulle scelte sostenibili fatte per l’evento, come la provenienza degli ingredienti o le pratiche di riduzione degli sprechi, può promuovere consapevolezza e ispirare scelte future. Ogni piatto può raccontare una storia: quella del produttore che ha coltivato l’ingrediente, della terra da cui proviene e del valore etico che porta con sé. Anche le certificazioni di sostenibilità, comunicate in modo trasparente e visibile, possono offrire una garanzia e un incentivo per i clienti a fare scelte più responsabili. Dal punto di vista dell’innovazione, un catering sostenibile può integrare pratiche di economia circolare, come il noleggio di stoviglie o l’utilizzo di materiali naturali per la presentazione dei piatti. Inoltre, il monitoraggio dell’impatto ambientale, con report post-evento che illustrano il consumo d’acqua, energia e produzione di rifiuti, permette di migliorare costantemente le pratiche e di offrire ai clienti la possibilità di compensare le emissioni residue. Infine, la sostenibilità si fonda su un principio di miglioramento continuo. Raccogliere il feedback dei clienti, collaborare con partner e fornitori per sviluppare soluzioni innovative e rimanere aperti alle nuove tendenze sono passi essenziali per un catering che voglia distinguersi non solo per la qualità del servizio, ma per un impegno autentico verso un futuro più sostenibile.
- From Stone to Spoon: A culinary Evolution - alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba
From Stone to Spoon: A culinary evolution - la mostra che esplora l’evoluzione dell’alimentazione umana alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba Dal 30 ottobre al 17 novembre 2024, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Eat Your Habitat , in collaborazione con Wooding Lab e Table , presenta From Stone to Spoon: A Culinary Evolution . Questa mostra esclusiva, ospitata nella storica Chiesa di San Domenico ad Alba, offre ai visitatori un affascinante viaggio nell’evoluzione delle abitudini alimentari, partendo dalle origini dell’uomo fino a oggi. Un viaggio millenario nelle abitudini alimentari dell’uomo La mostra From Stone to Spoon esplora come le scelte alimentari abbiano da sempre influenzato il nostro rapporto con la natura, dalla vita dei cacciatori-raccoglitori fino all'epoca moderna, caratterizzata da food waste, cibo spazzatura e agricoltura industriale. Questo percorso cronologico invita a riflettere sull'impatto delle nostre abitudini sul pianeta, allineandosi perfettamente con la filosofia sostenibile di Eat Your Habitat . Il nostro catering sostenibile nasce dalla stessa consapevolezza: la necessità di tornare a un’alimentazione sana, rispettosa della biodiversità e collaborativa con l’ambiente naturale. Un’esperienza immersiva nel tempo: dalla pietra alla tavola moderna From Stone to Spoon guida i visitatori attraverso tappe fondamentali dell’evoluzione umana, raccontate tramite piatti rappresentativi, all’interno di una grande tavola imbandita. Ogni piatto è un simbolo di “progresso” e adattamento che, insieme ai vantaggi, ha portato anche sfide per la salute umana e l’ecosistema. La mostra evidenzia come una dieta sana e sostenibile richieda il rispetto degli habitat naturali, integrando anche specie vegetali invasive per ridurre le minacce alla biodiversità locale e globale. Questo tema è il cuore del nostro servizio di catering: Eat Your Habitat promuove il consumo di ingredienti naturali e il recupero di specie che minacciano l'equilibrio ecologico. L’evoluzione del gusto e della sostenibilità Un aspetto fondamentale della mostra è la relazione tra la produzione e distribuzione del cibo e il suo impatto sul gusto e sulla qualità nutrizionale dei nostri pasti. Questo viaggio nel tempo sottolinea come le scelte di preparazione e conservazione, quando sostenibili, possano migliorare anche l’impatto ambientale, riducendo le emissioni di gas serra legate all’industria alimentare. Da Eat Your Habitat , ogni ingrediente e metodo di preparazione sono scelti per ridurre l'impatto ecologico e offrire una cucina in armonia con la natura. Informazioni pratiche per la visita La mostra From Stone to Spoon è aperta al pubblico presso la Chiesa di San Domenico in Via Teobaldo Calissano ad Alba, con ingresso disponibile per tutta la durata della Fiera del Tartufo. Visitare questa esposizione non è solo un’occasione per riscoprire la nostra storia alimentare, ma un invito a ripensare le nostre scelte in cucina, esattamente come facciamo in Eat Your Habitat , dove l’innovazione e la sostenibilità sono al centro del nostro catering. Perché From Stone to Spoon è importante per Eat Your Habitat Noi di Eat Your Habitat , crediamo che il cibo sia un legame fondamentale con la terra. La mostra From Stone to Spoon rafforza il valore di un approccio sostenibile, celebrando l’evoluzione delle abitudini alimentari nel rispetto delle risorse naturali. Questo è anche il nostro impegno: un catering che sostiene la biodiversità e offre piatti responsabili, pensati per essere in armonia con l’ambiente. Vuoi scoprire di più su Eat Your Habitat o prenotare un catering per il tuo prossimo evento? Visita EatYourHabitat.it per un’esperienza gastronomica sostenibile, creata nel rispetto degli habitat naturali. Per la guida
- Eat Your Habitat e Foraging per la presentazione della Guide de L'Espresso 2025
Il 26 Novembre 2024 Eat Your Habitat e Wooding Lab saranno presenti al Teatro Arcimboldi di Milano all'evento di presentazione dell'edizione 2025 della guida ai migliori ristoranti di Italia dell'Espresso. Milano si prepara a ospitare un evento straordinario il prossimo 26 novembre, presso la prestigiosa cornice del Teatro degli Arcimboldi: la celebrazione per l’uscita della nuova Guida de L’Espresso dedicata ai migliori ristoranti d’Italia. Quest’anno, l'evento vedrà protagonisti chef e progetti dedicati alla sostenibilità e all’innovazione culinaria, tra cui Valeria Margherita Mosca, fondatrice di Wooding , e il team di Eat Your Habitat . Valeria Mosca e il Wooding Lab: La Riscoperta del Foraging in Cucina Valeria Mosca, una delle pioniere del foraging in Italia, guiderà la preparazione di un piatto che è più di una semplice pietanza: è un omaggio alla natura, alla biodiversità e alla conoscenza delle risorse selvatiche del territorio. Valeria attraverso Wooding Lab, ha costruito un solido percorso che unisce la ricerca scientifica alla pratica del foraging , portando alla luce ingredienti autoctoni e spesso dimenticati. Con la raccolta responsabile di erbe, radici, e funghi, il piatto che presenterà sarà un viaggio attraverso i sapori autentici e intensi del nostro ecosistema naturale, arricchiti dal rispetto per la sostenibilità. Eat Your Habitat: Sostenibilità e Territorio a Tavola Accanto a Wooding, il team di Eat Your Habitat arricchirà la serata con una creazione culinaria che esalta il concetto di “mangiare il proprio habitat”. Il progetto Eat Your Habitat , fondato su principi di sostenibilità e responsabilità, offre un approccio che si inserisce perfettamente nella celebrazione di quest'anno: portare in tavola ingredienti raccolti e selezionati rispettando i cicli naturali e la biodiversità. Attraverso la collaborazione con produttori locali e pratiche di foraging sostenibile, Eat Your Habitat porta nei piatti la filosofia di connessione profonda con l'ambiente, offrendo un’esperienza gastronomica che mira a sensibilizzare e ispirare il pubblico. Un Evento Imperdibile per la Guida de L’Espresso 2025 L’evento di presentazione della Guida de L’Espresso del 2025 rappresenta una celebrazione dell’alta cucina italiana che guarda al futuro, unendo tradizione, innovazione e rispetto per l’ambiente. Milano e il Teatro degli Arcimboldi saranno quindi la cornice ideale per valorizzare il lavoro di chef e progetti che hanno saputo reinterpretare la cucina attraverso l’esplorazione di ingredienti e tecniche dimenticate. L'incontro con Valeria Mosca, Wooding Lab e Eat Your Habitat sarà l’occasione per conoscere un modo diverso di pensare la gastronomia, in cui natura e creatività si fondono per offrire piatti capaci di raccontare storie e territori, rispettandone l'essenza.
- Eat your Habitat e Wooding Lab, sostenibilità in cucina a Ein Prosit 2024
Eat your Habitat e Wooding lab a Ein Prosit 2024 per una festa indimenticabile. Nel cuore delle Prealpi Giulie, la 25ª edizione di Ein Prosit, uno degli eventi enogastronomici più prestigiosi d'Europa, ha brillato quest'anno grazie alla presenza eccezionale del Wooding Wild Food Lab, guidato da Valeria Margherita Mosca, e del progetto Eat Your Habitat. Questa edizione ha visto una particolare enfasi sulla sostenibilità e l'innovazione culinaria, attirando l'attenzione di chef, sommelier e appassionati di gastronomia da tutto il mondo. Eat your Habitat e Wooding hanno portato il selvatico e la sostenibilità ambientale a Ein Prosit 2024. Innovazione e tutela ambientale: il Manifesto di Wooding Wild Food Lab Wooding Wild Food Lab, noto per il suo impegno verso la biodiversità e l'utilizzo di ingredienti selvatici nella cucina moderna, ha presentato una serie di piatti che rispecchiano la filosofia di sostenibilità e rispetto per glki habitat e gli ambienti naturali. Valeria Margherita Mosca, fondatrice del laboratorio, ha dimostrato come il foraging possa trasformarsi in un'arte culinaria che non solo delizia il palato ma educa anche sull'importanza della biodiversità locale. Durante l'evento, Valeria ha collaborato con chef quali Darren Teoh, Riccardo Canella, Santiago Lastra utilizzando ingredienti raccolti nelle foreste circostanti, sottolineando la ricchezza e la varietà del territorio. "Ogni piatto racconta la storia di un'interazione unica tra l'uomo e la natura," ha spiegato Mosca. "Attraverso la cucina selvatica, vogliamo mostrare come il rispetto per la nostra terra possa essere trasformato in esperienze gastronomiche memorabili." Eat Your Habitat: L'integrazione di Etica e Gastronomia Parallelamente, Valeria ha presentato il progetto Eat Your Habitat che esplora ulteriori dimensioni dell'etica gastronomica. Concentrandosi su un approccio olistico alla sostenibilità, il progetto mira a integrare pratiche alimentari sostenibili che supportano non solo la salute umana ma anche quella dell'ecosistema. "La nostra partecipazione a Ein Prosit è una testimonianza del fatto che è possibile creare un impatto positivo attraverso il cibo," ha commentato Valeria Margherita Mosca, aggiungendo "siamo qui per dimostrare che ogni scelta alimentare conta, e che la gastronomia può essere un potente veicolo di cambiamento." Un Dialogo Aperto tra Chef e Pubblico Uno degli aspetti più apprezzati di Ein Prosit è stata la possibilità per gli ospiti di interagire direttamente con i chef, scoprendo le loro tecniche e filosofie. Gli incontri hanno permesso di approfondire temi come la sostenibilità, la sicurezza alimentare e l'importanza della stagionalità e della provenienza degli alimenti. L'edizione di quest'anno di Ein Prosit non solo ha celebrato la cucina di alta qualità ma ha anche sollevato questioni cruciali sull'ambiente e il nostro rapporto con il cibo. Con la partecipazione di Wooding Wild Food Lab e Eat Your Habitat, l'evento ha dimostrato che la cucina può essere un'arte responsabile e un catalizzatore per il cambiamento sostenibile. Visita il sito web di Ein Prosit Per contattare il nostro catering sostenibile clicca qui
- Eat Your Habitat per Sphera Festival 2024
Dal 21 al 23 giugno 2024 si è tenuto il Sphera Festival, un evento musicale e culturale organizzato dalla Fondazione Tones on the Stones. Questo nuovo format si ispira ai principi del New European Bauhaus Project, promosso da Ursula Von Der Leyen, e mira a ripensare i nostri stili di vita per dare forma a futuri modi di vivere, rispondendo alle sfide attuali. Sphera Festival è un progetto interdisciplinare che valorizza pratiche visionarie contemporanee, fondendo arte, cultura, scienza e natura per costruire un futuro sostenibile, inclusivo ed ecologico. Sphera è nato per essere un acceleratore di nuovi paradigmi, un evento che punta a trasformare comportamenti e stili di vita, ispirando innovazioni verdi e digitali. In linea con questi principi, il festival ha scelto Eat Your Habitat come partner per il catering Food & Beverage, riconoscendo la nostra capacità di creare un impatto positivo sull'ambiente e di offrire un servizio sostenibile. Abbiamo utilizzato ingredienti selvatici invasivi raccolti localmente, contribuendo a combattere la diffusione di queste specie e a preservare la biodiversità autoctona. L'uso di materiali compostabili o riutilizzabili per stoviglie e posate ha ridotto i rifiuti e minimizzato gli sprechi, in linea con l'impegno del festival per un evento a basso impatto ecologico. Il Menù del Festival: Sano, Sostenibile e Sorprendente Considerando l'ampio spettro di partecipanti del Sphera Festival, abbiamo creato un menù che fosse sorprendente, salutare e bilanciato. Il nostro obiettivo era di presentare una cena che giocasse sul concetto di Junk Food di nuova generazione, con piatti che, pur sembrando tipici cibi da fiera, fossero in realtà nutrienti e innovativi. Il Wild Hot Dog e Altre Delizie Selvatiche Il menù includeva un Wild Hot Dog vegano, realizzato con ingredienti freschi e di alta qualità, per dimostrare che è possibile preparare piatti deliziosi utilizzando risorse che proteggono gli equilibri degli ecosistemi.
- I ristoratori stellati attenti alla sostenibilità, nel mondo.
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata una priorità per molti ristoratori stellati, che si impegnano a ridurre l'impatto ambientale delle loro attività. Esaminiamo il caso di alcuni tra i più famosi chef e ristoratori stellati internazionali, analizzando le loro pratiche e il modo in cui gestiscono i processi produttivi e se questi sono in linea con i loro ideali ecologici. 1. René Redzepi - Noma (Copenaghen, Danimarca) Il Noma di René Redzepi è diventato un emblema di sostenibilità e innovazione nel panorama della gastronomia mondiale. Famoso per il suo utilizzo di ingredienti locali, stagionali e spesso raccolti direttamente nella natura circostante, Redzepi ha sempre adottato una filosofia sostenibile in cucina. Ma il catering del Noma può effettivamente definirsi a impatto zero? A quanto pare la risposta è affermativa in quanto il ristorante usa ingredienti locali e foraged per ridurre l’impronta di carbonio in cui Redzepi privilegia prodotti raccolti localmente e in stagione, minimizzando le lunghe catene di approvvigionamento. Inoltre ogni parte degli ingredienti viene utilizzata in modo creativo, riducendo gli scarti. Tuttavia pur adottando soluzioni ecologiche, come il packaging compostabile e il ricorso a mezzi di trasporto meno inquinanti, il catering del Noma, essendo limitato a eventi esclusivi, difficilmente riesce a operare senza alcun impatto. La produzione di energia e i trasporti necessari per portare ingredienti e attrezzature in località diverse da Copenaghen rappresentano ancora una sfida per raggiungere un’impronta ambientale realmente neutra. 2. Massimo Bottura (Francia e altri paesi) Sebbene Bottura sia italiano, il suo progetto Refettorio Paris e altre collaborazioni internazionali lo rendono una figura di spicco anche fuori dall'Italia. Bottura ha fatto della sostenibilità uno dei pilastri della sua cucina, soprattutto attraverso progetti che utilizzano cibo recuperato per creare pasti destinati alle persone più vulnerabili. Cosa aspettarsi quindi da un catering legato ad un progetto che di per sè nasce con degli intenti nobili come il Refettorio? Per prima cosa il concetto di recupero alimentare . Lo chef Bottura utilizza gli avanzi alimentari per creare piatti straordinari, puntando a ridurre gli sprechi nel settore della ristorazione. Il Refettorio , che ha filiali in città come Londra, Parigi e Rio de Janeiro, trasforma cibo in eccedenza in pasti di alta qualità. Nei suoi eventi internazionali, Bottura ha portato la filosofia zero sprechi in alcuni servizi di catering, ma il concetto di "impatto zero" rimane ambizioso, soprattutto considerando il trasporto dei materiali e la logistica dietro grandi eventi. 3. Dan Barber - Blue Hill at Stone Barns (New York, Stati Uniti) Dan Barber è un pioniere della cucina farm-to-table e ha fatto della sostenibilità il cuore pulsante della sua filosofia. Il suo ristorante Blue Hill at Stone Barns , situato a nord di New York, è un esempio di come la ristorazione possa essere completamente integrata in un ecosistema agricolo sostenibile. Barber promuove la rigenerazione del suolo e utilizza prodotti coltivati nei campi del proprio ristorante. Quali sono le caratteristiche di questo stile gastronomico? Per prima cosa l'utilizzo di cibo coltivato in loco : gran parte degli ingredienti utilizzati da Barber proviene direttamente dalla sua fattoria, riducendo drasticamente le emissioni legate alla catena di approvvigionamento. Anche nei servizi di catering, la maggior parte degli ingredienti proviene dalla fattoria, limitando l’impatto ambientale. Inoltre l'adozione di pratiche agricole sostenibili e tecniche di agricoltura rigenerativa, il ristorante punta a migliorare la salute del suolo e a sequestrare carbonio, contribuendo così a un bilancio ecologico positivo. 4. Clare Smyth - Core by Clare Smyth (Londra, Regno Unito) Clare Smyth, la chef stellata del ristorante Core a Londra, ha fatto della sostenibilità un punto centrale della sua cucina. Utilizza ingredienti britannici, a km zero, per ridurre l'impatto ambientale. Inoltre, la Chef Smyth è conosciuta per la sua attenzione ai piccoli produttori locali e per l'impegno nel limitare gli sprechi alimentari e come molti ristoratori stellati, costruisce menu basati su ingredienti stagionali e locali, minimizzando la necessità di importazioni di lunga distanza. Nonostante i suoi servizi siano un'eccellenza in gastronomia, utilizzando nei suoi servizi esterni imballaggi eco-compatibili misure rigorose per ridurre gli sprechi, il trasporto di personale e attrezzature rappresenta ancora un ostacolo per il raggiungimento di un catering a impatto zero. 5. Mauro Colagreco - Mirazur (Mentone, Francia) Lo chef argentino Mauro Colagreco, con il suo ristorante Mirazur , premiato con tre stelle Michelin, ha dimostrato un impegno significativo verso la sostenibilità. Ha integrato un orto biodinamico per ridurre la dipendenza da fornitori esterni e limitare l'impatto ambientale del suo ristorante. L'uso di un orto biodinamico permette a Colagreco di produrre gran parte degli ingredienti utilizzati nei suoi piatti. Inoltre lo chef è un grande supporter delle pratiche agricole rigenerative puntando su tecniche agricole che migliorano il suolo e riducono l'impronta di carbonio, contribuendo alla sostenibilità.
- Ingredienti Selvatici vs Ingredienti coltivati
I vegetali selvatici sono predecessori di quelli coltivati. Come siamo arrivati ai vegetali coltivati e perché, se intorno a noi c’è così tanto cibo disponibile? La selezione dei semi compiuta dall’uomo nei secoli ha portato a ottenere dei vegetali che hanno caratteristi- che diverse da quelli selvatici, volte a facilitarne il consumo e la vendita: le piante coltivate hanno frutti e foglie più grandi, che possono essere raccolti e conservati più facilmente; sono più produttive o producono solo in certi periodi dell’anno; hanno frutti più belli e attraenti, e possono essere gestite nei sistemi di agricoltura intensiva ed estensiva. Durante questa selezione, attenta agli aspetti economici del sistema del cibo, ci siamo però dimenticati di mantenere intatte le molte proprietà dei cibi selvatici, sia dal punto di vista organolettico sia rispetto ai principi attivi e ai nutrienti. Per esempio, molto spesso ci accorgiamo di quanto sia intenso il sapore dei vegetali selvatici. Avete mai provato una Daucus carota? La carota selvatica, o meglio la radice a fittone di questa pianta, è di colore bianco (questo vegetale è stato reso arancione per onorare la dinastia olandese degli Orange) ed è molto più piccola e sottile, con una forma irregolare e meno attraente esteticamente; ha un sapore così forte da sembrare quasi ostile, abituati come siamo a quello delle carote acquistate al supermercato, che sanno di acqua zuccherata con un leggero profumo di carota e niente di più. Allo stesso modo, le fragole selvatiche sono più piccole, più bruttine, sono più morbide e si schiacciano facilmente, ma che esperienza appagante è assaporarne una appena colta, inebriante nel gusto e nel profumo?
- Specie selvatiche invasive: dalla black list delle regioni ai nostri piatti di alta cucina.
Cinque anni fa, al congresso di Identità Golose, il Wood*ing food lab di Monza si è presentato al mondo dell’alta gastronomia con un piatto shock. Titolo: Studio alimentare di un mollusco bivalve invasivo. Svolgimento: vongole d’acqua dolce Sinanodonta woodiana arrivate dalla Cina insieme ai materiali da pesca – che stanno soffocando l’habitat dei nostri laghi – essiccate, affumicate e servite su un fondo di latte vegetale fermentato insieme ai germogli della Reynoutria japonica , una pianta ornamentale giapponese a rapida diffusione che si sta letteralmente «mangiando» la vegetazione che la circonda perchè appartenente alla categoria di specie selvatiche invasive. Dopo lo sgomento iniziale, la ricetta ha ottenuto il plauso anche dei più scettici, consentendo così a Valeria Mosca – fondatrice di Wood*ing, appunto, laboratorio di ricerca sul foraging e sul cibo selvatico – di introdurre anche nell’universo gourmand «il linguaggio semplice della cucina per veicolare temi come sostenibilità, cooperazione con l’ambiente, conoscenza e tutela della biodiversità». Cresciuta nella Brianza, la più nota forager italiana ha avuto il «dono» di una nonna materna amatissima che raccoglieva erbe selvatiche nella Val Zebrù. «Da bambina, era normale che mi chiedesse di andare in giardino a prenderle – che so – le gemme di abete, o le radici della barba di becco». Si chiama trasmissione dei saperi. Di cui Valeria Mosca ha fatto tesoro quando, durante l’università (Beni culturali), ha scelto un indirizzo antropologico, «quindi connesso all’etnobotanica», per poi decidere di studiare anche le possibili applicazioni pratiche delle specie spontanee. «Mi sono presentata allo chef stellato Giancarlo Morelli e gli ho chiesto di prendermi in cucina. Lui, incredibilmente, ha detto di sì. Forse pensava che mi sarei stancata, invece sono rimasta tre anni. Vista la mia passione, mi ha spinta ad approfondire le ricerche e a iniziare a sperimentarle nei piatti». Nel 2009 Valeria Mosca, 42 anni, ha fondato Wood*ing, primo food lab al mondo a occuparsi in modo scientifico di cibo selvatico in cucina. Un trionfo. «Sono stata fortunata, perché da lì a poco il foraging sarebbe diventato una tendenza condizionando anche il lifestyle, la moda, il tempo libero». E, ovviamente, l’alimentazione. Chef stellati come Norbert Niederkofler, uno dei molti con cui Valeria ha collaborato, «sono letteralmente impazziti per il cibo selvatico, perché permette di ottenere un ventaglio vastissimo di consistenze e di sapori nuovi». Il foraging , infatti, comprende una quantità infinita di ingredienti possibili. «Si va dall’altissima montagna – ricca di licheni, cortecce interne degli alberi, resine delle conifere, funghi – alla foresta alpina, con le piante del sottobosco, le radici, le foglie degli alberi. E ancora: dalla collina (fiori, erbe, semi, frutti, di nuovo radici, piante acquatiche) fino al mare, con le alghe e i molluschi». Perché la disciplina si concentra su tutte le specie che possono essere «raccolte e non cacciate» in ambienti incontaminati certificati. Per leggere l'intero articolo segui il link
- Eat your habitat. Il Catering biogenerativo e sostenibile a Milano e in tutta Italia.
Utilizzare Ingredienti Selvatici Invasivi per Combattere le Specie Aliene e Invasive. Se sei alla ricerca di un catering a Milano o in qualsiasi altra parte d'Italia che abbia a cuore la sostenibilità ambientale e la conservazione della biodiversità, sei nel posto giusto. Il nostro servizio non solo delizia i palati dei nostri clienti con piatti gourmet, ma si impegna attivamente nella lotta contro le specie aliene e invasive utilizzando ingredienti selvatici. L'Emergenza delle Specie Aliene e Invasive Le specie aliene e invasive rappresentano una delle principali minacce alla biodiversità in tutto il mondo. Queste piante e animali, introdotti dall'uomo in nuovi habitat, possono avere un impatto devastante sugli ecosistemi locali, compromettendo la sopravvivenza delle specie autoctone e alterando gli equilibri naturali. Combattere la Diffusione con Ingredienti Selvatici Invasivi Il nostro catering ha adottato un'innovativa strategia per contrastare la diffusione di specie aliene e invasive: utilizziamo ingredienti selvatici invasivi nei nostri piatti. Questi ingredienti, che spesso vengono considerati fastidiosi o dannosi, vengono raccolti in modo sostenibile e trasformati in prelibatezze culinarie, contribuendo così a ridurne la diffusione e a promuovere una maggiore biodiversità. Un'Eco-Sfida Gastronomica Ogni evento catered da noi è un'opportunità per i nostri chef di mettere alla prova la propria creatività e abilità culinarie, utilizzando ingredienti selvatici invasivi per creare piatti sorprendenti e deliziosi. Dai canapè alle portate principali, ogni boccone è un'esperienza gustativa unica che supporta attivamente la conservazione dell'ambiente. Sostenibilità in Tavola Oltre a combattere le specie aliene e invasive, il nostro catering si impegna anche ad adottare pratiche sostenibili in ogni fase del processo, dalla selezione degli ingredienti al confezionamento dei piatti. Utilizziamo materiali biodegradabili e riduciamo al minimo gli sprechi, garantendo che ogni evento sia non solo delizioso, ma anche ecologicamente responsabile. Prenota il Tuo Catering Eco-sostenibile Oggi Se desideri deliziare i tuoi ospiti con un catering sostenibile che fa la differenza, contattaci oggi stesso per prenotare il tuo evento. Oltre a assicurarti un'esperienza culinaria indimenticabile, contribuirai attivamente alla conservazione dell'ambiente utilizzando ingredienti selvatici invasivi per combattere le specie aliene e invasive. Scegli il gusto della sostenibilità con il nostro catering a Milano e in tutta Italia. Per contattarci visita la home page